Dizionario del miele

A

Affumicatore: Serve per produrre fumo utile a scacciare lo sciame, che sentendo il fumo si sentono in pericolo, durante le varie operazione che si possono effettuare all’alveare.

Alveare: Comprende l’arnia e le api che vi abitano.

Apiario: L’insieme di più alveari disposti nello stesso luogo.

Aapiscampo: Consente di liberare il melario dalle api, prima che avvenga la smielatura. Con questo strumento le api scendono dal malario al nido senza poter far ritorno indietro.

Arnia: Costruzione, di solito di legno, che le api utilizzano per alloggiare e produrre miele. E’ divisa in due parti: il nido ed il melario.

 
B

Bottinare: Indica la raccolta, da parte delle api operaie, di vari tipi di sostanze naturali come pollini e nettari.

 
C

Cestelle: Sono parti delle zampe posteriori delle api operaie, che servono per il trasporto del polline.

Colonia: Rappresenta la famiglia di api che vivono in un’arnia.

Covata: Insieme delle uova e delle larve deposte nei favi del nido, nei vari stadi di sviluppo.

 
D

Disopercolatura: Operazione con cui si asporta lo strato di cera (opercolo) che copre e protegge il miele nelle singole cellette dei favi del melario.

 
F

Famiglia: Insieme delle api che vivono in un’arnia.

Favo: Costruzione di cera, prodotta dalle api, formata da un’insieme di cellette di forma esagonale dove vengono: o deposte le uova e si sviluppa la covata, o depositate le riserve di miele e polline.

Fecondazione: Avviene dopo che l’ape Regina si è accoppiata con più maschi e termina quando la Regina ha riempito il suo ricettacolo seminale; di solito avviene in volo durante la primavera. Ad accoppiamento avvenuto, il fuco muore.

Feromoni: Sono sostanze liberate dagli insetti per comunicare tra di loro vari messaggi, come accoppiamento, allarme, etc. etc. L’Ape Regina riesce ad emettere tutti i feromoni necessari per coordinare l’intera colonia.

Fuco: Maschio delle api.

 
I

Idromele: Bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del miele, nota da secoli come “la bevanda degli dei”.

Idrossimetilfurfurale (H.M.F.): E’ un prodotto dell’ossidazione del fruttosio; il contenuto della sostanza aumenta con l’invecchiamento o a seguito del riscaldamento del prodotto. Questo prodotto è tossico per le api ed è tenuto in considerazione per indicare la qualità del miele, nel quale non deve superare le 40 ppm.

Indice diastasico: Misura dell’attività enzimatica del miele e, come l’H.M.F è utilizzato come parametro qualitativo.

 
L

Larva: Lo stadio di sviluppo dell’ape che si trova tra quello di uovo (prima) e quello di pupa (quando cominciano a prendere la conformazione di ape); si caratterizza per avere cinque tipi di muta.

 
M

Maturatore: Contenitore, spesso in acciaio inox, utilizzato per far decantare il miele dalle impurità che possono derivare dalle operazioni di smielatura.

Melario: Parte superiore dell’arnia dove solo le api operaie possono accedere; qui depositano le riserve di miele e polline.

Melata: Secrezione zuccherina derivata da afidi e cocciniglie, proveniente dalle foglie o da altre parti di pianta. Questa sostanza viene bottinaia dalle api.

Melissopalinologia: Scienza che studia i tipi di polline presenti nel miele e le relative qualità per poterne determinare l’origine botanica.

 
N

Nido: Parte inferiore, e più grande, dell’arnia in cui vive e si accresce la famiglia.

Nomadismo: Modalità di allevamento che prevede il trasferimento degli alveari da una località all’altra per far sì che le api botticino tutte le fioriture disponibili del periodo.

 
O

Opercolo: Strato di cera prodotto dalle api per proteggere e conservare il miele stipato nelle cellette del favo.

 
P

Pappa reale: Sostanza secreta dalle ghiandole del capo delle api operaie dal quinto al quattordicesimo; in questo periodo vengono chiamate api nutrici. Alle api ‘normali’ è fornito come nutrimento per i primi tre giorni di vita ed alla Regina per tutta la vita.

Polline: Polvere formata da granuli maschili necessari alla fecondazione dei fiori. Le api lo raccolgono per nutrire la covata.

Propoli: Sostanza resinosa bottinaia sulle gemme e cortecce di vari alberi; viene usata dalle api per rivestire e proteggere l’alveare o per rinforzare parti difettose del favo.

Pungiglione: Presente all’estremità dell’addome delle api, viene usato per difendersi dai nemici. I fuchi non lo possiedono; l’ape regina lo impega per uccidere le rivali; l’ape operaia per difendere la colonia.

 
R

Regina: L’unica ape feconda dell’alveare. Viene nutrita e protetta dalle altre api e nasce dopo sedici giorni dalla sua deposizione, cioè cinque giorni prima dell’operaia. Dalla sua efficienza dipende la sopravvivenza della famiglia.

 
S

Sciamatura: Processo con cui le api si moltiplicano dopo aver prodotto una o più nuove regine; avviene di solito durante i periodi di marzo-aprile (alle nostre latitudini). Gli apicoltori sfruttano questo momento per creare nuove famiglie.

Smielatura: Procedimento per l’estrazione del miele dai favi del melario.

Smielatore: Strumento che permette di estrarre il miele sfruttando la forza centrifuga dopo aver effettuato la disopercolatura.

 
T

Telaino: Telaio in legno su cui vengono fusi fogli di cera d’api da cui le stesse provvederanno a creare il favo.

Trofallassi: Scambio di cibo che avviene tra le api dello stesso alveare; è un comportamento diffuso fra gli insetti “sociali” (formiche, api, termiti) che regola la vita della famiglia consentendo il mantenimento della necessaria coordinazione.

 
V

Varroa: Acaro parassita che attacca le colonie di api; si può riprodurre esclusivamente in una colonia di api mellifere. Un’infestazione, se non presa in tempo, provocherebbe lo sterminio della famiglia. Solitamente gli apicoltori trattano gli alveari con prodotti a base di acido ossalico.